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sabato 13 gennaio 2018

outing

Io sono di quelli che se deve scegliere fra la gnocca e il raviolo di zucca, preferisce il raviolo.

sabato 4 febbraio 2017

faust

Al terzo libro che compro questa settimana senza potermelo permettere, mi dico basta ed esclamo: Ok, è finita! Questo è l'ultimo che compro quest'anno! 
La mia libraia mi risponde: Ci vediamo dopodomani.

mercoledì 17 settembre 2014

girgenti

Se un giorno, poeta, vorrai
scrivere senza censure
di una stupida senza più denti
un’adorabile canaglia
ecco il mio nome: Girgenti
Elena, di professione
blasfema, bevitrice, culo d’oro,
avvocato e infermiera,
cuoca rinomata, cuore
per i cuori come il tuo, affamati.

La parte di te che preferisco
è il baffo sottile da gatto
la vibrissa che vibra nascosta
sul tuo sorriso e muta
in base ai giorni alla tensione
o come adesso pigramente
dall’alto del mio tavolo
mi guardi indifferente / finto indifferente
da brava cacciatrice.

venerdì 5 settembre 2014

volevo scrivere poesie come i tuoi fianchi...

Volevo scrivere poesie come i tuoi fianchi
morbide, selvatiche e vibranti
al desiderio così come alla carezza.
Volevo chiederti un posto di passione
non nella memoria ma nel cuore
che non fosse la storia di due amanti
ormai stancati, ma l’eco di voci ansimanti
per i baci dell’altro e le parole.

lunedì 7 aprile 2014

lo spazio

L’innocenza di una bimba
a pochi metri, uno con un giornaletto in mano.
L’innocenza e la depravazione.
Il giocattolo scivola sull’asfalto
e l’uomo si sofferma sulle sue cose:
nascosti, poco visibili, una coppia che si bacia;
la bambina osserva e vuole diventare più grande
vorrebbe provare anche lei
ma in lei c’è sempre l’innocenza.
Ad un altro angolo due vecchi che s’incavolano,
forse per l’ultima volta,
mentre spadroneggia l’orgoglio e la dignità di un giovane
che non tradisce un suo amico.
La passione spadroneggia:
passione, esperienza, crudeltà, odio;
ma dopo ogni cosa l’amore.

(Pino Simone, poesia inedita)

martedì 24 dicembre 2013

è tale la passione...

È tale la passione
che a un punto nel sonno
ti ho detto: amore
vado al risveglio
presto ci vediamo nel giorno.
E mai ti ho lasciato la mano.

giovedì 27 dicembre 2012

non illuderti cuore che un giorno...

Non illuderti cuore che un giorno
libertà alberghi in te o sana passione
amicizia o pietà verso gli altri
necessità di una famiglia. Ti basti
contemplare la bellezza spillata
al disincanto del mondo ghiacciata
nei suoi occhi di schiava e su tutto
l’odore del sesso è più forte.

sabato 17 novembre 2012

non contano apparenze...

Non contano apparenze
di fronte al desiderio
contro l’evidenza è te
che sogno sei tu
che torni ogni mattino
e t’imponi nel pensiero
padrona senza pace
e ti stendi luminosa
come il ponte sottilissimo
del ragno
tra finestra e foglia.

lunedì 8 ottobre 2012

vieni come sei

Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.
Se la treccia si è sciolta, se la riga dei capelli non è dritta, se i nastri del corsetto sono ancora slacciati, tu non ci pensare.
Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.

Vieni sull’erba con passo veloce.
Se il tuo piede si fa pallido per la rugiada, se si allentano le cavigliere, se le perle ti sfuggono dalle catene, tu non ci pensare.
Vieni sull’erba con passo veloce.

Non vedi le nubi come coprono il cielo?
Stormi di gru si levano dalla riva opposta e improvvise raffiche di vento si rovesciano sulla brughiera. Le greggi ansiose corrono alle stalle del villaggio.
Non vedi le nubi come coprono il cielo?

Accendi invano la lampada della toilette; lampeggia e si spegne nel vento.
Chi si accorgerà che le tue palpebre non son tinte di nero? I tuoi occhi sono più scuri delle nubi cariche di pioggia.
Accendi invano la lampada della toilette; si è spenta.

Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.
Se la ghirlanda non è stata intrecciata, che importa? Se il braccialetto non è stato ancora legato, lascialo lì. Il cielo è coperto di nubi; è già tardi.
Vieni come sei, non indugiare oltre allo specchio.

(Rabíndranáth Tagore)

domenica 12 febbraio 2012

alcuni aforismi di santiago lópez petit



Inquietudine vuol dire che il fuoco mi spinge verso la neve e che la neve mi spinge verso il fuoco.


Il silenzio abita il centro oscuro del rumore.


La vita è una parola. Il voler vivere un grido.


Dobbiamo intraprendere un doppio lavoro: essere ciò che non siamo per vivere quello che siamo.


Ogni alibi è l’inizio di una rinuncia.


Vivere è coniugare il verbo voler vivere.


Una vita politica deve essere una vita piena di rabbia.


Avere una vita politicizzata o non averla: questo è il problema.


Avere una vita politicizzata è, molte volte, avere una vita spezzata.


Fare della propria vita un’opera d’arte è un privilegio che l’uomo anonimo, cioè, ognuno di noi, non può permettersi.


Il sogno di “vivere tutte le vite” è la proposta commerciale che realizza questa società del consumo. Niente a che vedere con amare e pensare.


La vita si vendica con la vita di essere vissuta.


Fa male la distanza che il dolore produce.


I nostri pensieri sono mediocri per gli adattati. I nostri amori sono tristi per gli infelici.


La solitudine è una superficie senza confine.


L’amore è assoluto o non è. Per questo è disperato.


L’amore, come la notte, divora instancabilmente il suo stesso cuore.


L’amore è più forte del voler vivere. A volte, si ama contro il proprio voler vivere.


Il voler vivere, in un certo senso, schiva la finitezza. L’amore no. So che morirò perché un giorno sarò lontano da te. Si ama per conquistare un po’ di eternità.


La felicità che produce l’amore gira sempre intorno a un centro di dolore.


Si ama dalla solitudine. Si ama sempre un estraneo. Questo estraneo che è entrato nella propria vita.


Ti amo come non ho mai amato. Quante volte lo hai già detto?


Ti amo al margine delle lacrime.

L’amore è essenzialmente ingiusto.


Artaud espresse bene questo dramma: mi metto in condizione di pensare, e non mi viene in mente nulla.


I buchi del pensiero dove vanno a finire?


Se, quando pensiamo, pensiamo tutti la stessa cosa, pensare deve essere un abbraccio.


Pensare e amare. Colpiscono colpendo. Insanguinati, si estendono per la pianura stellata. Da qualsiasi parte. In nessun luogo.


Amare vuole l’eternità. Pensare, l’istante.


L’amore ha memoria dei gesti. Il pensare, delle parole.


Amare è pensare non hanno niente a che vedere con la felicità.


Si ama perché si ama. Si pensa perché si pensa. Uno stesso sentimento accompagna l’amare e il pensare. Questo sentimento provoca in noi l’idea del vuoto.


Il pensare divora se stesso. L’amore è famelico.


La vita non ci dà l’amore e il pensare. L’amore ce li riserva. Non si passa incolumi per l’amore. Nemmeno per il pensare.


La Grecia antica inventò l’eroe. La Cina, lo stratega. L’ero è quello che ama ma non pensa. Lo stratega è quello che pensa ma non ama.


Amare e pensare: avventure senza consolazione.


La modestia è il tipo di orgoglio che conviene al pensare. All’amore conviene invece, un orgoglio senza modestia.


In tempi di tradimento amare e pensare sono splendidi…


Una stessa emozione è quella che avvicina il pensare all’amare. Questa emozione è l’inquietudine. L’inquietudine di una notte in bianco. Sperando.


L’amare e il pensare sono assoluti ma nient’affatto puri.


Una vita d’amore vincerà sempre rispetto a una vita di pensiero. “In questa vita non ho fatto che amare”. Questa frase non può dirsi nello stesso modo se sostituiamo amare con pensare.


Poche passioni. Poche idee.


Santiago López Petit è un filosofo spagnolo nato nel 1950. Insegna Storia della Filosofia presso l’Università di Barcellona. Gli aforismi sono tratti da Amare e Pensare, ed. Le Nubi.
Grazie a Linda per avermelo fatto leggere.