martedì 19 maggio 2015

i saccenti

Ogni volta faccio l’errore di leggere i commenti agli articoli culturali su alcuni blog pseudogiornalistici, e mi capitano sempre le stesse espressioni, gli stessi incipit, da parte dei soliti saccenti. O l’incazzato e/o frustrato e/o incompreso e/o semplicemente arrogante pronto a dirti in faccia come stanno le cose, ma con stile: “Lei non ha capito un cazzo!” (il Lei è importante perché serve a tenere le distanze). O quello che, in disaccordo per principio ma non avendo ancora capito di che si sta parlando, o comincia a parlare di tutt'altro, oppure si attacca maieuticamente ai refusi di battitura per dimostrare l’indiscutibile ignoranza e/o ignominia di chi scrive, spesso un povero pubblicista e/o stagista sottopagato, ma qui un "ignorante" ci vuole, e di certo non può essere chi legge (in barba a Socrate), così attacca: “Ma si scrive coscenza o coscienza? Lei mi infila la i dove le pare e poi mi viene a parlare di etica! Si vergogni!” (Il pubblicista, più cinico che socratico, ovviamente se ne sbatte). Oppure il finto timido che prima farfuglia: “Io non sono nessuno, non so niente di niente, però una cosa la so e volevo dirla..." e poi te la dice, ed è veramente tanta roba per una persona che non sapeva nulla. Pensa te se di cose ne sapeva due che succedeva. Ecco, ogni tanto faccio questo errore di leggerli e tutte le volte mi chiedo chi sarà il peggiore dei suddetti, e in che direzione sta andando la razza umana. E davvero non so dirmelo.

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