Incontro questa signora che non vedo da un sacco di tempo, nota esponente della provincia bene, quella che sa sempre da che parte va il mondo. Parliamo un po'. S'informa di me, che combini? Le dico che adesso provo a far libri, meglio ancora poesia. Mi fissa un po' in silenzio. Dopo mi racconta del marito, dei figli che invece lavorano tanto, anche se l'edilizia è un po' in crisi. Ogni volta che il discorso cade sulla parola "lavoro", la vedo abbassare lo sguardo, quasi vergognarsi a pronunciarla, per paura di offendermi al confronto.
1 commento:
a riempire l'italietta di cemento invece c'è da essere orgogliosi
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