mercoledì 10 giugno 2015

e mi chiedo

Ieri nel mio borgo è venuta fuori questa cosa, che il nostro sindaco ha commentato l'arrivo nel comune vicino di 130 profughi africani con un commento non proprio improntato all'accoglienza. Questa cosa ha scatenato una serie di accese polemiche che, a ben vedere, non dicono nulla di nuovo, rievocano semplicemente scenari abituali in tutto il resto del Paese. In molti disapprovano il sindaco per il suo comportamento. Altri lo difendono. Ma il punto è proprio questo: o il sindaco è completamente solo a pensare quel che dice (ma non mi è parso sia così), oppure il sindaco esprime appunto l'opinione di tantissimi altri che non conosco ma hanno diritto di opinione. Uno può dire che quello è il sindaco e non dovrebbe esprimersi in quel modo a livello istituzionale, ma problemi del genere (problemi che per noi sono solo all'inizio, perché non faranno che aumentare), non li risolvi nascondendo la testa sotto il tappeto istituzionale, perché le istituzione così come sono buone a regolare il disordine, sono anche buone a imporre un ordine che non sempre ha fondamenti umani, o umanitari. E mi chiedo, cosa posso fare, nel mio piccolo, per convincere questi altri uomini, più ancora che il sindaco che li rappresenta, che c'è qualcosa di terribilmente sbagliato, di profondamente egoistico, nel loro attegiamento verso il prossimo? E come si potrà poi, tutti insieme, organizzarci e far fronte (non solo a parole) all'onda umana che a breve potrebbe risalire dalle coste del Mar Ionio fino a noi?

1 commento:

marian. ha detto...

l'invasione è tra i fattori che portarono alla caduta dell'impero romano; la storia è un'orbita che prima o poi ripassa dallo stesso punto. Che fare? forse se ogni comune ne prendesse 150 si potrebbero creare piccole comunità senza grosse tensioni e provare qualche forma di integrazione; e se poi arrivano gli altri? e che ne so... qui ci sono famiglie e famiglie di stranieri ormai inseriti nel contesto sociale. è stata dura, è dura, ma sono andati avanti. è la storia delle cose. la gente si muove, non puoi tenerla ferma e provoca un'onda di decine di anni prima che il mare torni calmo. bò. davvero non so cosa pensare. penso a queste persone spaesate, disorientate, speranzose di una nuova vita o piene di cazzimma, delinquenza e scabbia... inevitabile lo scontro...questo è certo.