Voi vi starete chiedendo: perché proprio ‘sta canzone per ‘sto giorno? In fondo, all’apparenza, è la canzone scritta da un uomo che parla dell’incontro occasionale con una donna che peraltro non è nemmeno la Baez. I miei amici in più aggiungeranno: vabbe’ ma se c’è Dylan si capisce, tu sei fissato!
In realtà i motivi per cui torno sul luogo del delitto proprio oggi sono due. Uno è la strofetta che ho riportato qui sotto, una strofetta che la Baez, nonostante sia da sempre grande estimatrice del songbook dylaniano, reinterpreta facendogli il verso e cantandola come la farebbe lui, con quel tono strascicato e un po’ nasale. Insomma una vera e propria presa per il culo. Nei loro momenti più bui era Dylan che, per insultare la Baez prendeva a pretesto la sua voce così bella, cristallina, così poco hip, sfottendola a più non posso. Adesso la Baez, pur nel rispetto del cantautore si prende pubblicamente la sua rivincita sull’uomo, attraverso l’arte e con un’ironia e un’eleganza senza pari. Tutto questo sullo stesso album in cui ha pubblicato Diamonds and Rust, nel 1975. Mi pare una grande vittoria della donna su se stessa e sui propri sentimenti e una grande dimostrazione di indipendenza intellettuale.
Il secondo motivo della mia scelta sta nella sua volontà di arrangiare il brano, nell’originale un dolente pezzo acustico, come un pezzo rock veloce e allegro: attenzione, il primo pezzo rock della Baez, che finora si è quasi sempre cimentata col folk. Quella che in Dylan era una dolorosa ed “esistenziale” metafora della precarietà dei rapporti umani e della propria vita, diventa nella versione della Baez, proprio in virtù di tale arrangiamento, una gioiosa manifestazione della possibilità che proprio questa precarietà offre a chiunque di ricreare di continuo il proprio destino e in meglio. Insomma un inno alla libertà e all’autodeterminazione dei propri sentimenti. Da ascoltare sempre col volume al massimo.
In realtà i motivi per cui torno sul luogo del delitto proprio oggi sono due. Uno è la strofetta che ho riportato qui sotto, una strofetta che la Baez, nonostante sia da sempre grande estimatrice del songbook dylaniano, reinterpreta facendogli il verso e cantandola come la farebbe lui, con quel tono strascicato e un po’ nasale. Insomma una vera e propria presa per il culo. Nei loro momenti più bui era Dylan che, per insultare la Baez prendeva a pretesto la sua voce così bella, cristallina, così poco hip, sfottendola a più non posso. Adesso la Baez, pur nel rispetto del cantautore si prende pubblicamente la sua rivincita sull’uomo, attraverso l’arte e con un’ironia e un’eleganza senza pari. Tutto questo sullo stesso album in cui ha pubblicato Diamonds and Rust, nel 1975. Mi pare una grande vittoria della donna su se stessa e sui propri sentimenti e una grande dimostrazione di indipendenza intellettuale.
Il secondo motivo della mia scelta sta nella sua volontà di arrangiare il brano, nell’originale un dolente pezzo acustico, come un pezzo rock veloce e allegro: attenzione, il primo pezzo rock della Baez, che finora si è quasi sempre cimentata col folk. Quella che in Dylan era una dolorosa ed “esistenziale” metafora della precarietà dei rapporti umani e della propria vita, diventa nella versione della Baez, proprio in virtù di tale arrangiamento, una gioiosa manifestazione della possibilità che proprio questa precarietà offre a chiunque di ricreare di continuo il proprio destino e in meglio. Insomma un inno alla libertà e all’autodeterminazione dei propri sentimenti. Da ascoltare sempre col volume al massimo.
He woke up, the room was bare
He didn’t see her anywhere.
He told himself he didn’t care, pushed the window open wide,
Felt an emptiness inside to which he just could not relate
Brought on by a simple twist of fate.
6 commenti:
i tuoi amici ti potranno anche definire fissato.. ma Dylan è streepitoso
un abbraccio
anch'io penso che la Baez si sia presa un rivincita artistica, ed è il modo migliore, su Bylan. forse per mostrare che lei è viva e vitale.
ciao simona
detesto 8 marzo, in particolare 8 marzo in Italia..in cui si discute ancora di certe cose.. che consideravo superate da un secolo.. ma che bel post !
grazie :)
e allora "vado al massimo" !
Anche se ho sbagliato citazione ...
oddio, quanto erano(ed ero) giovani!
marina, impressionata
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