Che belli gli aquiloni sul filo del mare, il vento li trascina come trascina noi lungo la spiaggia. C’è un freddo cane e liberi corrono i cani, lasciando impronte profonde da seguire sul cammino, per non perdersi. Parliamo del futuro e di progetti nascosti lì, dietro le dune, accanto ai due ragazzi che si amano. Ti basta allungare il collo per vederli, non li vedi? Ci resta addosso l’odore d’erba, sui vestiti, sui cappotti lunghi, impigliato fra i riccioli dei tuoi capelli. Il sole riflesso sul pontile trasforma il legno in oro e si allunga fino al mare. È una distesa immensa di sabbia e immondizia trascinata a riva dalle onde. Ti chini a raccogliere un osso di seppia e me lo passi, è per te mi dici, da lanciare agli uccelli. Lo porto al naso per sentirne l’odore salmastro, ne sfrego fra le dita la superficie ruvida, lievemente frastagliata e i bordi taglienti di coltello. Me lo tengo per ricordo questo, e mi sorridi. E parli della luce magica di ottobre, la migliore di sempre mai offerta ad un fotografo, vedrai. E mi parli del tuo cane Saffo e del suo nome, delle sue fughe e dei ritorni. Canticchi quell’antica ninnananna che appena ricordavo di sapere. Osservo andare a vento gli aquiloni. A tempo col tuo canto, quasi per caso.
8 commenti:
futuro
non parlarne
baci baci
senza scatto ma non corre piano.
“ Sulla sabbia grigia, lungo il ruscello
sotto la tua vecchia torre battuta dai venti
dove arde un lume accanto al libro
che lasciò aperto Michael Robartes,
tu cammini sotto la luna e pure se i tuoi anni migliori
sono trascorsi, ancora cedi al fascino
di invincibili illusioni e tracci forme magiche.”
yeats.
ti voglio troppo troppo bene..
mssssssss....
come se ci fossi stato
bello yeats!
ma ciao a tutti :)
anzi, per dirla come il principe: ciao ciao.
caro lillo , la tua capacità di creare magie permette a me di fantasticare e di assaporare emozioni. spero che tu non smetta mai.
ciao simona
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