Sarebbe davvero ironico, crudelmente ironico se, dopo tante marce spontanee contro le mafie, in nome di una giustizia che difenda il “nostro futuro” (i ragazzi) dal male, si venisse ora a confermare il primo movente di Giovanni Vantaggiato, il bombarolo dell’istituto Morvillo-Falcone, e cioè di una sua vendetta personale contro il palazzo di Giustizia lì vicino. Come a ribadire, metaforicamente, che a uccidere il “nostro futuro”, più ancora delle mafie, è il nostro stesso senso della giustizia, privata o istituzionale che sia, che fa persino dei nostri figli delle vittime sacrificali nello scontro giornaliero fra cittadino e sistema, fino al punto di arrivare, ai suoi estremi, all’aberrante parodia cinematografica vista a Brindisi.
2 commenti:
senso della giustizia?
il mio primo pensiero stamane è andato ai suoi figli, altre vittime oltre a quelle che quel 19 maggio passavano, estratte a sorte dal cilindro del destino, in quel preciso momento
senso (distorto) della giustizia, quello per cui, se il sistema della giustizia non funziona (e non funziona) io mi sento autorizzato a costruire una bomba e a farla esplodere per vendicarmi del Palazzo, e in cui le ragazze che passavano di lì sono state solo un caso sfortunato. è una cosa molto italiana amanda, diffusissima a tutti i livelli, molto più innocui di quello ma nello spirito identici.
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