E mentre il resto del mondo si insacca, solo come un cane chiudo il nostro prossimo libro (sotto idea per una possibile copertina). Nei tempi morti, per farsi ancora più male, leggiucchio Lo straniero di Camus, e comincio a sentirmi straniero anche io, o meglio ancora spostato, come in quel bel film con Clark Gable e la Monroe, scritto dalla linea di confine e pieno di bianchi accecanti. Titolo del libro che faremo, assai appropriato, spazio privato, con la minuscola. La gastrite ritorna a farmi visita e io le dico, no, non sono in casa. Ripassa martedì.
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