Spilucco senza tregua l'autobiografia di J.M. Coetzee, Scene di vita di provincia. Per impegni presi dovrei leggere altro, ma non riesco a staccarmene. E mi prudono le mani e mi vien voglia di marinare gli impegni. Ma come caspita si fa a leggere libri così e poi ostinarsi a voler scrivere? Che poi risponde all’imperativo di certi corsi di scrittura: “quando scrivete, non leggete altri autori ché vi influenzano!” Ma io più leggo e più mi viene voglia di scrivere, di rubare, di vedere se riesco a fare meglio. Secondo me, se scrivete, non solo dovete leggere, ma dovete leggere quelli più bravi di voi, quelli più forti, quelli che vi fanno male all’orgoglio. La scrittura è come il pugilato alla fine, lo diceva anche Hemingway, se sei bravo più botte prendi e più ti viene voglia di rialzarti per sputare altro sangue.
2 commenti:
La butto lì così senza spiegazioni perché è una scemenza, ma va bé: Coetzee mi dà l'idea di essere un ottimo scrittore e una pessima persona. Non so niente di lui come persona e i cinque o sei libri suoi che ho letto mi sono piaciuti tutti, ma va così – l'«autore implicito» che ne esce è una persona con la quale non vorrei mai avere a che fare, una specie di quieto, razioncinante sociopatico.
Boh!
Ciao
sinceramente è la stessa opinione che ne ho io :D
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