C'è tanta gente che mi vuol bene ma i miei libri non se li compra lo stesso. L'ultima scusa possibile l'ho sentita oggi, quando alla mia provocazione una ragazza ha risposto: "Mi piaci perché sei bello!" ma con un tono allusivo del tipo: "Cosa me ne faccio delle tue parole quando mi posso fare te?" Io allora ho spalancato le braccia e: "Sono pronto, fai pure!" Ma lei, ridendo: "Magari la prossima volta" poi entra nell'alimentari a fianco. C'è qualcosa che non mi torna in tutto questo, ma il poeta che c'è in me su una storia del genere ci scriverebbe una roba esistenziale e fumosa che comincia così: "Non c'è mai fine al dolore e allo sconcerto..." Lo appunto sul quaderno poi torno sulla porta del mio studio, al sole, in attesa che passi il secondo verso. Ecco come nasce una poesia.
1 commento:
Lascia perdere la poesia, questa volta, ci scrivi un racconto dal titolo "le gattemorte affamano i poeti"
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