Uno pensa che di poeti io ne veda tanti ed è anche vero. Stamattina però mi è capitato il poeta più poeta di tutti, quello insospettabile che chiama per farsi pubblicare un libro. È giovane, fa l’università. Ha scritto queste poesie di getto, negli ultimi mesi. Le trova belle. Mi dice che ha saputo (da chi?) che io pubblico i libri gratis (giuro dice “gratis”, con pura terminologia da supermercato) e quindi mi vuole dare il suo libro per farselo pubblicare. Gli rispondo che prima andrebbe letto e valutato e lui (giuro) mi fa: ma scusa se li pubblichi “gratis” che ti importa di com’è fatto? Il ragazzo mi ha evidentemente scambiato per uno pieno di soldi, un mecenate. Gli spiego che invece il testo va letto, valutato, che bisogna lavorarci sopra se è il caso. Serve tempo per farlo diventare un vero libro. Ci resta male. Sperava di farlo uscire per l’estate, così organizzava due o tre presentazioni dove dice lui e lo vende. Poi, per farmi capire di che pasta è fatto, mi fa leggere un paio di poesie dal cellulare. Sono brutte. Gli dico che probabilmente non vanno bene per la nostra linea editoriale. Lui mi chiede qual è la nostra linea editoriale. Io gli suggerisco di andare a vedere sul nostro sito, che lui non conosce. Gli chiedo come ha fatto a sceglierci se non sa nemmeno come sono fatti i nostri libri. Mi ripete che è perché gli hanno detto che pubblichiamo “gratis”. Tutto il resto non pare interessarlo. Gli dico che forse prima di proporci la raccolta dovrebbe dare una occhiata a quello che facciamo. Mi risponde che lui in genere non compra i libri di poesia perché lo annoiano. Preferisce i thriller.
1 commento:
A volte penso che scritti in un libro questi personaggi suonerebbero falsi
Posta un commento