Sgranavano come fili di perle
le note incise nella tua schiena
ed emerse dalla notte nella stanza
per riavvolgere il tempo sulla pelle.
Le contavo una per una e poi
perdevo il conto se mi agitavo
nel tuo sguardo che più mi ricercava
e più (nella sua luce di miope)
mi rispecchiava a fondo.
Perduto nell’enigma del tuo sì.
1 commento:
Mi sa che prima o poi ruberò
Posta un commento