Come ogni volta che mi capita di ritrovarmi davanti a una poesia da 100 poesie d’amore a Ladyhawke di Michele Mari, mi sale la sensazione che non è vero che il pubblico non vuole la poesia, ma che piuttosto il pubblico vuole il pastiche, cioè la poesia già frullata così risparmia tempo e fatica mandibolare. Una operazione che in qualche modo ha a che fare coi passerotti nei nidi che aspettando che la mamma rimescoli nel becco il vermino del giorno, o all’opposto coi pazienti di un reparto di geriatria in attesa costipata della loro mela cotta. Tutta salute insomma.
Verrà la gnagna e avrà i tuoi occhi
questa gnagna che ci accompagna
bollente e bianconera. Er poeta
se la magna, poi se fa subito sera.
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