martedì 23 gennaio 2018

più spingo a fondo l’occhio di veggente...

Più spingo a fondo l’occhio di veggente
meno lettori avrò, cara poesia. Poiché
non è di tutti trattenere il fiato sul fondale
e vince chi più comodo galleggia
sul suo materassino radente il pelo d’acqua.
Lo so e mi tengo cheto e muto, ché
quelli come me muoiono soli a largo
oppure presi all’amo e poi grigliati.

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