Mio fratello mi rimprovera da giorni che metà dei miei problemi col prossimo derivano dalla mia incapacità di comunicare con sincerità e sana cattiveria, senza filtri, ciò che penso, e questo per il fatto che mi preoccupo troppo per gli altri; così finisce che, per non ferirli, non sono capace di dire loro quando non sono contento. La gentilezza col prossimo, mi dice mio fratello, è inutile e spesso dannosa. E può diventare una mezza ipocrisia se gestita con eccessivo tatto. Una persona sincera quando si trova di fronte a una merda ha il dovere morale di dirglielo in faccia: mi fai schifo, sei una merda!, senza mezze misure, perché le mezze misure spesso non vengono capite. Un NO è un NO mentre un forse è sempre interpretabile: se dici forse quando vorresti dire NO è colpa tua. Se ti trovi di fronte qualcuno che non è al livello dei tuoi standard non devi abbassarti ed aiutarlo, devi scacciarlo senza pietà perché ti rallenterà nella tua corsa. Oppure devi dirgli le cose come stanno: sei una merda inutile!, cercare lo scontro a viso aperto. A quel punto o la merda fa quello che vuoi tu come vuoi tu oppure si leva dalle palle. Se la merda si offende, gira i tacchi e si leva dalle palle. Comunque vada per te sarà una vittoria schiacciante. Gli dico: questo è un modo per farsi odiare. Mi risponde: la solitudine è il male minore.
1 commento:
Tuo fratello è votato al melodramma😀
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