Primo pensiero, maturato ieri sera mentre facevo vedere delle mie foto a una persona che si dichiara fanatica assoluta di De Andrè.
Le mostravo le foto e lei mi ha chiesto a un certo punto, quasi infastidita, osservando certi miei ritratti: “Ma tu tutti gli ubriaconi del mondo ritrai?” perché uno dei miei soggetti preferiti sono gli animali da bar. Le faccio io, per scherzo: “Ma come, proprio tu che stai sempre a cantare le canzoni di Faber ti schifi di certa gente? A lui sarebbero piaciute!” E lei mi ha risposto: “Che c’entra! Ma quella è poesia!” Come a dire che il “letame” di Faber è bello se messo nelle canzoni, ma a viverlo manca di qualsiasi romanticismo e quindi sarebbe meglio non averci troppo a che fare. Ho ribattuto a questa persona che anche le mie foto sono forme di poesia e lei non ha aggiunto altro. Ma in effetti avevo anche un pensiero da dire e una parola per questa cosa che mi è rimasta in gola, ma come accennavo sopra, questa persona la conosco e non voglio entrare in polemica, e quindi non parlo. Se vi va, ditela voi.
Le mostravo le foto e lei mi ha chiesto a un certo punto, quasi infastidita, osservando certi miei ritratti: “Ma tu tutti gli ubriaconi del mondo ritrai?” perché uno dei miei soggetti preferiti sono gli animali da bar. Le faccio io, per scherzo: “Ma come, proprio tu che stai sempre a cantare le canzoni di Faber ti schifi di certa gente? A lui sarebbero piaciute!” E lei mi ha risposto: “Che c’entra! Ma quella è poesia!” Come a dire che il “letame” di Faber è bello se messo nelle canzoni, ma a viverlo manca di qualsiasi romanticismo e quindi sarebbe meglio non averci troppo a che fare. Ho ribattuto a questa persona che anche le mie foto sono forme di poesia e lei non ha aggiunto altro. Ma in effetti avevo anche un pensiero da dire e una parola per questa cosa che mi è rimasta in gola, ma come accennavo sopra, questa persona la conosco e non voglio entrare in polemica, e quindi non parlo. Se vi va, ditela voi.
Secondo pensiero, maturato stamattina al funerale di mia zia.
Sapete, ho chiuso i miei rapporti con la Chiesa all’incirca verso i 14 anni, con la cresima. I miei ci tenevano e io li ho accontentati, anche se già allora avevo dei dubbi. Insomma, a meno che non si tratti, come oggi, di occasioni speciali, è cosa rara che io possa entrare in una chiesa, se non per osservarne i dipinti. In ogni caso, anche se ci entro per dovere (matrimoni o funerali), la posizione preferita è quella all’ultimo banco, in fondo, dove non c’è mai nessuno intorno. Lo facevo per istinto ma quello che mi mancava era il vero motivo. Non mi ero mai interrogato prima ma oggi son riuscito a capire qual è. E cioè che odio il momento in cui il prete, durante la cerimonia dice: “Scambiatevi un segno di pace”. Detesto dare quella mano. Non crediate, non è che odi il mondo fino al punto da rinnegare ogni contatto, ma nemmeno posso dirmi in pace con esso, e formalizzare un sentimento che non provo mi irrita a dismisura. Questo è quanto. Non sono in pace col mondo e non ho nessuna intenzione di esserlo.
Sapete, ho chiuso i miei rapporti con la Chiesa all’incirca verso i 14 anni, con la cresima. I miei ci tenevano e io li ho accontentati, anche se già allora avevo dei dubbi. Insomma, a meno che non si tratti, come oggi, di occasioni speciali, è cosa rara che io possa entrare in una chiesa, se non per osservarne i dipinti. In ogni caso, anche se ci entro per dovere (matrimoni o funerali), la posizione preferita è quella all’ultimo banco, in fondo, dove non c’è mai nessuno intorno. Lo facevo per istinto ma quello che mi mancava era il vero motivo. Non mi ero mai interrogato prima ma oggi son riuscito a capire qual è. E cioè che odio il momento in cui il prete, durante la cerimonia dice: “Scambiatevi un segno di pace”. Detesto dare quella mano. Non crediate, non è che odi il mondo fino al punto da rinnegare ogni contatto, ma nemmeno posso dirmi in pace con esso, e formalizzare un sentimento che non provo mi irrita a dismisura. Questo è quanto. Non sono in pace col mondo e non ho nessuna intenzione di esserlo.
8 commenti:
a me piacciono le tue foto e la poesia non smette di essere tale se si parla di prostituzione o mendicanti.
se non vuoi essere in pace col mondo, è una tua scelta. Nel Vangelo si parla di amore, per cui mi sembra coerente ribadirlo durante la messa.
Poi sta a o ognuno di noi portare avanti questo messaggio d'amore o seminare zizzania o amareggiarsi per tutto.
hai bisogno di una vacanza, credo.
ti sento esplodere.
si, credo anche io. è troppo tempo che sono qui.
la funzione del rito è proprio lo scioglimento dell'io (non-pacificato) in una più vasta comunità, o se vogliamo il ribadire la sostanza mitica di un'unità originaria. almeno a livello simbolico, però alla fine è quello che conta.
per uno come me, che ha sempre visto come il fumo negli occhi l'idea stessa di appartenere a un qualsivoglia gruppo, rifiutare la chiesa era quasi inevitabile.
quindi ti capisco, antonio.
però cerco di capire anche un po' gli altri, quelli che stanno dall'altra parte.
si, la comprensione è importante... ce n'è così poca in giro...
che strano lillo, neanche io capito spesso in chiesa, solo appunto nelle occasione mondane e obbligate, matrimoni e simili. e mal sopporto la messa intera, ma la stretta di mano mi piace sempre tanto, stringere la mano agli sconosciuti. è che mi sembra bisognerebbe tutti essere sempre così,e toccarsi e guardarsi senza paura. mi fa sentire bene.
beh da me non ci sono tanti sconosciuti, ci conosciamo tutti... e non sono nemmeno contro il toccarsi, è l'idea che qualcuno mi dica di farlo forse, la formalizzazione di un qualcosa che dovrebbe nascere da me... boh, oppure sono susticoso di mio... susticoso nel mio dialetto significa facilmente irritabile...
;)
non do la mano agli sconosciuti
Caro Lillo,
lo spirito cristiano? ...solo se chic e non impegna...mi soffermero' un po' sul tuo blog...
A presto
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