mercoledì 13 giugno 2012

fenomenologia di cassano

Se ci fate attenzione più o meno ogni due anni Cassano se ne esce con qualche cazzata delle sue, di quelle che fa indignare e saltare sulla sedia mezzo mondo, il mezzo mondo bene appassionato di sport, ma con eleganza. A me personalmente viene sempre da ridere e non tanto per ciò che dice, l’equivalente (portato in tv) delle solite stronzate da bar, ma per le reazioni che suscita e che sono frutto, evidentemente, dell’ipocrisia sociale che ci caratterizza e che non riesce ad ammettere che un campione sportivo strapagato, un esempio per i giovani, un uomo venuto dai quartieri poveri che ha realizzato il tipico sogno americano sia anche, no non un uomo di poche letture (come gli rimprovera Vendola), ma un vero e proprio minchione da bar come ce ne sono tanti, uno come te e me per dirla tutta, uno che il sogno americano l’ha realizzato ma solo a metà, quella dei soldi, senza però che questo sogno l’abbia anche cambiato, migliorato come uomo.
La gente rifiuta di ammettere la semplice verità e la semplice verità è che Cassano era e rimane un ragazzo cresciuto nella periferia, brutta sporca e cattiva, di Bari vecchia, un animale da combattimento continuamente nell’arena, uno che se ne frega altamente di essere politically correct (perché può permetterselo) e a cui si rimprovera una mancanza di eleganza che non solo non ha mai avuto ma nemmeno vuole. Perché pretendiamo da lui che sia migliore di ciò che è? Forse perché ci assomiglia troppo e non offre alcuna speranza di redenzione all’immagine fallimentare che abbiamo di noi e del nostro quotidiano? Perché dovrebbe imparare le buone maniere? Per andare a fare le comparsate in tv e far vedere come c’è speranza, invece, per tutti? Ma lui i soldi se li è fatti e continua a farli per essere un animale arrabbiato nell’arena, mica un presentatore “acchittato” del piccolo schermo. Chi vorrebbe davvero assomigliargli, alla fine?
Alla fine dei conti ciò che dice può non piacere, così come può non piacere la cretinata sentita al bar dai vecchietti del tavolino vicino, eppure Cassano resta, incredibilmente, il più onesto di tutti per il semplice motivo che se ne fotte delle convenzioni, di essere altri che se stesso e di dire, pane al pane, tutte le incredibili minchiate o battutacce volgari che gli vengono in mente, come farebbe un qualsiasi stronzo da bar, uno come te e me. Al massimo poi chiederà scusa per quietare gli animi. Ma tanto cosa gli possono fare? Sospenderlo dalle dirette televisive? O dalle partite da cui lui e tanti altri dietro di lui guadagnano quelle cifre straordinarie che tanto gli invidiamo?
No, la cosa sconcertante è che ci sia ancora gente che spalanca la bocca, indignata, di fronte alle sue dichiarazioni invece di fare la cosa più semplice, quella che normalmente si fa nei bar, e cioè prendere e andarsene, cambiare canale. Qualcuno adesso dirà che la tv non è il bar, ha un altro peso, un’altra risonanza e io invece rispondo che la tv in questo preciso momento storico è proprio come con un vecchio bar di Bari vecchia, allo stesso livello, non ha un grammo di qualità o di eleganza in più, anzi, le manca persino quell’umanità che fa del bar di Bari vecchia un’esperienza interessante o quantomeno curiosa, comunque meritevole.
La gente si indigna e il problema di fondo è tutto loro, che magari segretamente sognano per i propri figli un futuro di successo “facile” simile a quello di Cassano, e non si capacitano che un simile “rozzo” non corrisponda alla propria idea di eroe nell’arena: bello giusto e immacolato. Possibile che mio figlio possa diventare un tale stronzo? Sì, è possibile, anzi, forse ci è già arrivato da solo mentre tu stai ancora pensando a quello che ha detto ieri Cassano.
La realtà spesso è molto elementare e Cassano è una cura necessaria, per la nostra immaginazione imbevuta di sogni televisivi e telecronache sportive, di realtà pura al 100%.

6 commenti:

amanda ha detto...

non fa un plisè

Anonimo ha detto...

Ed in effetti sarebbe importante sapere perchè in una manifestazione sportiva si tirano fuori argomenti che non interessano non solo a Cassano, che in tutta franchezza ha espresso una sua opinione ("fatti loro"), ma che non interessano agli amanti del calcio.
Michele Lenzi

lillo ha detto...

forse perchè non esistono più i giornalisti sportivi di una volta, specializzati, ma i tuttologi, quei tipi che per motivi puramente economici si occupano, appunto, di tutto senza sapere niente di preciso di nulla...

Antonio Convertini ha detto...

Hai scelto le foto magnificamente: la prima, in particolare, ritrae quell'odiosissimo sorriso di approvazione che s'imprime sulla faccia di molti. Perché Antonio Cassano gode quasi sempre dell'approvazione o quanto meno della condiscendenza di quasi tutti. Forse un po' anche della tua: io in questa riflessione una piega ce la vedo e tra i suoi margini ci scorre almeno questa mia riflessione.

Concordo pienamente riguardo all'ipocrisia di coloro i quali gli rimproverano un atteggiamento che gli è connaturato, ma che non può assumere - dicono loro - a causa della visibilità che ha acquisito. Non starò qui a discutere questa loro opinione, che pure io, come te - se ti ho capito -, non condivido.
Quanto mi preme è sottolineare che, nonostante tutto ciò, Antonio Cassano non è affatto onesto - o forse all'onestà io penso in maniera diversa - e non contravviene affatto le convenzioni, piuttosto ne rispetta altre. Lo dimostra il sorriso catturato dalla prima foto e lo confermi anche tu: è un ragazzo della periferia brutta sporca e cattiva di Bari vecchia e si comporta esattamente come si conviene ad un ragazzo di Bari vecchia, in maniera impeccabile. Come sarebbe altrimenti possibile l'approvazione nei suoi confronti?
Prima del tuo post avevo letto la notizia brevemente, così per caso, senza capire nemmeno cosa avesse detto, perché in realtà non mi interessava l'ultima cazzata di Cassano, un'altra cazzata tra le altre, tutte allo stesso modo cazzate. Non mi sbagliavo. In effetti anche tu non ne hai fatto riferimento a ragione veduta: ciò che ha detto non ha grande importanza. Dopo il tuo post però mi sono detto: se si tratta di fenomenologia forse è anche il caso di andare ad ascoltarlo e ho trovato un video della conferenza stampa. Non ho fatto a meno di notare, tra le altre cose, che non si è lasciato scappare neanche una volta la parola gay. Ogni volta che avrebbe potuto, ha preferito frocio, nonostante l'emerito imbecille che gli ha posto la domanda usasse la parola gay. D'altra parte chi se lo immagina Cassano, il ragazzo di Bari vecchia, a usare la parola omosessuale o gay?
Cassano è una macchietta e le macchiette non sono oneste: non contravviene a delle norme con consapevolezza; semplicemente non si rende proprio conto, non ci pensa nemmeno ad essere onesto o disonesto, al massimo tiene conto dei possibili commenti degli amici di spogliatoio di Bari. Se Cassano è onesto, quelli che si impegnano ad essere se stessi sono solo dei segaioli mentali. Per la mia esperienza almeno, essere se stessi richiede impegno: preferisco essere un segaiolo.

lillo ha detto...

che dire... viva i segaioli! :)

giancarlocaligaris ha detto...

grazie
ma cio che dici lo sappiamo tutti, nessuno escluso, non hai scoperto nulla, per poi arrivare a nessuna conclusione. Se è così cazzone non siamo noi ipocriti. I grandi campioni...esempi per...uomini in campo e nella....ecc. ecc. VINCONO per se stessi. Lui erede di Baggio non vince nulla ed è gia in fondo alla carriera. A madrid è arrivato come fenomeno, grasso come un maialetto, prima entrata al tempio dei madridisti ha segnato un goal. Uno così puo diventare prestigioso, amato e duraturo alla Zidane. Invece è un cazzone, non ha vinto cio che poteva perchè è disoonesto con se stesso sopratutto, non si è goduto le emozioni che i grandi sanno procurarsi e basta, senza che io mi debba sentire ipocrita. Semmai ipocrita è chi magari loda un "disonesto" cazzone alla Materazzi perchè abbiamo vinto (es. Zidane scelto non a caso). Detto questo a Cassano gli voglio bene e spero ci porti in alto, ma rischiamo di avere eroi piu Cazzoni che Pirlo, Balotelli altro es. dopo anni di cazzoni in politica, mondo imprenditoriale eccetera
eccetere.