Un povero mercante arabo aveva da vendere soltanto una sveglia che teneva in mostra sopra un tappeto polveroso. Per diversi giorni si accorse che una vecchia si interessava alla sveglia. Era una beduina appartenente a una di quelle tribù che si muovono col vento.
“La vuoi comprare?” le chiese un giorno.
“Quanto costa?”
“Poco. Ma non so se la vendo. Se scompare anche lei non ho più un lavoro.”
“E allora perché la tieni in mostra?”
“Perché mi dà l’impressione di vivere. E tu perché la vuoi? Non vedi che mancano le lancette?”
“Fa tic-tac?” chiese la vecchia.
Il mercante caricò la sveglia che mandò un tic-tac sonoro e metallico. E la vecchia chiuse gli occhi e capì che nel buio della notte poteva sembrare un altro cuore accanto al suo.
“Quanto costa?”
“Poco. Ma non so se la vendo. Se scompare anche lei non ho più un lavoro.”
“E allora perché la tieni in mostra?”
“Perché mi dà l’impressione di vivere. E tu perché la vuoi? Non vedi che mancano le lancette?”
“Fa tic-tac?” chiese la vecchia.
Il mercante caricò la sveglia che mandò un tic-tac sonoro e metallico. E la vecchia chiuse gli occhi e capì che nel buio della notte poteva sembrare un altro cuore accanto al suo.
(Tonino Guerra, da Il polverone)
2 commenti:
SPLENDIDO !
pura poesia
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