martedì 3 luglio 2012

la vigna

Oggi mio nonno, in un attimo di memoria, mi ha rivelato che suo padre, dunque il mio bisnonno, è morto in casa, nella casa dov’era nato e intorno al cui universo si è svolta tutta la sua vita, e morendo ha chiesto scusa per i propri errori non al prete né a Dio, ma solamente ai suoi figli. È morto a 84 anni e in tutta la sua vita ha bestemmiato una sola volta, quando cioè mio padre, allora ragazzino, gli ha mozzato uno dei baffi mentre lo radeva, baffi che il bisnonno portava con orgoglio e un pizzico di vanità, alla moda dell’epoca, lunghissimi, imponenti. Basta così poco a rendermelo simpatico. Non ci resta nient’altro di lui, nemmeno una foto, solo qualche albero e la vigna piantata in campagna, quando ai braccianti venne concesso di prendersi un pezzetto di terra e coltivarlo.

4 commenti:

amanda ha detto...

quanto sono belle le storie di famiglia, quanto sacri quei baffoni :)

lil ha detto...

beh tu sei una maestra del genere :)

Cirano ha detto...

piccole storie che fanno grande la Storia.

hzhk ha detto...

splendida la vigna lasciata dal bisnonno, piantata in campagna, quando ai braccianti venne concesso di prendersi un pezzetto di terra e coltivarlo