mercoledì 25 settembre 2013

per cappello

Fratello, non so più che ci spinga alla vita
né riesco a inventarmi vie d’uscita
dal dubbio se il risveglio sia meglio
del sonno o solo un imbroglio protratto
un pochino più a lungo. E scrivo.
Ma non ho da opporre che un No
a questo gioco e No è poca cosa sul piatto
già quasi un assaggio di vuoto.

5 commenti:

amanda ha detto...

Se il No è solitario è un assagio di vuoto

I versi sono bellissimi Lilluzzo

albafucens ha detto...

che bello, un post non solo emozionante, ma che fa riflettere, e nel farlo, mi dico se ciò che nella vita deve spingerci... non sia "forse" la capacità, volontà di non smettere mai di meravigliarci, di guardare alla vita con occhi sempre nuovi, frugando nelle pieghe, sfumature

marian. ha detto...

eppure in questi bellissimi versi che esprimono rassegnazione e perdita ti rivolgi, umano, a tuo fratello quasi a dirgli che nonostante tutto, ti va di giocare un'altra partita.

lievito ha detto...

se fossimo capaci di opporre un no, saremo spacciati, credo.
tutto ci attraversa.

bravo.

lillo ha detto...

grazie :)