Sposa mi manchi il tuo vestito rosso
tuttora infiamma nel mio occhio
d’ospite più atteso al matrimonio
non avrei dovuto abbandonarti
voltando le spalle alla tua casa
per dar retta ai consigli d’un pazzo
ricordo il giorno areonautico in cui nuda
sul parapetto attese per la pioggia
il ventre teso come un tamburino
lei cantò e attese di bagnarsi
ascoltata la sua voce persi la testa
per quel suono l’ho stregata con lo sguardo
l’ho presa sul suo velo ed ora
mi manchi quando s’oscura il cielo
lei mi ha scritto da Belfast dove alleva bambini
lancia bombe agli inglesi e ti manda i suoi saluti
potrei essere impiccato in qualsiasi momento
l’albero della fortuna è lì che aspetta
ho mentito a me stesso per tornarmene a casa
ho aperto la cassa e ho scoperto una pipa
vorrei solo accertarmi che tu m’abbia amato
vorrei dimenticare il tuo lutto violento
sposa mi manchi mi manca il tuo vino
lascia stanotte che pensi
e improvvisi per te ricambiando
il mio assolo di sax a Picasso
(Agosto 2002)
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