Nella serra non era che luce per noi eletti, unici viventi alla deriva per quell’arca di indifese e silenziose amiche che su di noi si piegavano come ad abbracciare il nostro abbraccio, per moltiplicarlo all’infinito in uno solo e rafforzarlo e proteggerlo dal tempo, come una scorza dura di carciofo.
Eravamo piante anche noi, pietre vive, batteva il nostro cuore accanto ai cactus. Vi scorreva dentro un nodo d’acqua pura, pronto nella luce a esplodere in un fiore. Nemmeno tu, biologa, avresti saputo catalogarlo.
2 commenti:
"abbracciare il nostro abbraccio"
... bello, un abbraccio nel quale potersi rifugiare, sentire protetti
eh mi sa che quell'immagine l'ho fregata al buon catullo :)
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