C’era una volta una paese dove la gente, non sapendo più che fare per vivere, costruiva palazzi. Costruivano dovunque, su qualsiasi pezzetto di terra verde libera, senza un ordine preciso, l’importante era darsi da fare. Oppure buttavano giù vecchie strutture disabitate per costruirne di nuove, mentre i loro figli se ne andavano via per sempre, in cerca di fortuna altrove. I nuovi palazzi erano, dunque, pieni di appartamenti vuoti. E non potendoli chiamare case, quelli che rimanevano li chiamavano lavoro, e speravano che questo bastasse a giustificarli.
3 commenti:
C'era una volta un paese dove la gente, non sapendo più che fare per vivere, demoliva brutte case disabitate e sanava strade e ponti ed argini e piantava alberi e teneva in ordine quei giardini, puliva le spiagge, arrivò così il turismo ed i figli di quella gente, che in un passato erano dovuti emigrare, trovarono posti di lavoro, nessuno fu più costretto ad andarsene e tutti si sentiromo lieti di vivere in una terra bella, sana, ricca e feconda.
Non impariamo mai a riscriverle le favole noi italiani
già. brutto vizio il nostro :)
bisogna educare alla bellezza del mondofuoridime, del paesaggio, della memoria, distogliere l'attenzione dal Sè Sè Sè sempre e solo Sè e cominciare ad uscire dal guscio dei propri interessi individuali. E questo vale per qualsiasi luogo, specie quelli troppo affollati da monadi impazzite chiamate persone.
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