Si soffre per così tante cose che alle volte perdi il conto delle cose per cui devi soffrire: l’amore disperato e quello che non è perfetto, l’orgoglio, la dignità, un amico che ti tradisce “o che magari tradisci tu” [cit. Jovanotti], il lavoro se c’è o se non c’è, la salute se c’è o se non c’è, il tempo che passa e non c’è nulla da fare, la morte degli altri, il fatto che poi si ride uguale, la morte tua se ci pensi, il pensiero che domani è un altro giorno ma uguale. C’è pure chi soffre di non soffrire per nulla, non riesce a sentire nulla, e dice di provare dolore per sentirsi un po' più simile agli altri, perché chi soffre è più bello. Ne conosco tanti così. Si nascondono in mezzo agli altri, e sono così bravi a recitare che spesso si fa fatica a riconoscerli.
3 commenti:
vogliamo aggiungere l'accidia mascherata da sofferenza? invece di tutto questo soffrire....ridere si dovrebbe... solo che anche questo è divenuto un privilegio concesso in rare e riuscite occasioni.
ti ho scritto altrove, in merito alla canzone perduta, che sul mulo la trovi…
pw
sisi l'ho trovata. grazie un milione di volte, pw :)
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