Mi sono fissato in un uccello sul filo
lui alto e muto sul filo
e io qui sotto sprofondato in basso
annegato che fissavo lui in tutto quel cielo
senza fine. L’uccello era rossastro
di dolore gli occhi anch’essi rossi
e senza pianto. Ma io quaggiù mi confondevo
coi corpi dei miei gatti smossi
dalla fame insoddisfatta di lui
che tutt’intorno ai miei piedi li agitava.
Io non gli ero grato.
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