Tutto si svolge su una sorta di mappa del mondo in scala. Sul Nordafrica sono segnate delle tracce per il posizionamento dei piedi, in modo che chi si posiziona sopra dia le spalle all’Europa. Poiché la nostra è una installazione razzista le tracce sono indicate dalla targa: “questo è il posto dei negri”. Proprio per questo, nelle tracce devono posizionarsi categoricamente persone di colore, le quali non hanno la possibilità di spostarsi sul resto della mappa. I neri che scelgono di posizionarsi lì devono restare immobili per un certo periodo di tempo, senza bere né mangiare né sedersi. L’unica azione che è concessa loro è quella di piegarsi su se stessi fino a restare col culo sospeso sull’Europa, e svuotarsi delle feci. I neri possono svuotarsi anche più volte e sono loro a determinare la fine della performance. Se però il nero in posizione non si svuota, la performance non può concludersi. Il pubblico che sceglie di assistere alla performance viene chiuso nella stessa stanza col nero ed è costretto a restare lì, intorno a lui, fino al suo svuotamento. Quando il nero si svuota sull’Europa, tutto il pubblico deve categoricamente applaudire l’azione. Se qualcuno non applaude, allora verrà costretto dal personale della galleria a calpestare l’Europa, camminandoci sopra più volte fino a imbrattarsi le scarpe delle feci del nero. Il pubblico è anche caldamente invitato a fare dei selfie durante la performance e a metterli in rete, usando l’hastag: #cosapensodivoi.
2 commenti:
ma quando le pensi???
di notte. in genere me le sogno...
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