«Io non sono come te, Lillo, io domani vado a votare. Vado a votare sapendo che non c’è più la Sinistra. Non ci sono più compagni. I compagni si sono tutti arresi. Enzo Cervellera poteva essere un buon sindaco, ma si è arreso. Peppe Stalin se n’è andato in campagna e si è arreso. Anche Amati si è arreso. Tonio Salamina ha alzato un polverone e si è arreso. Tutta gente preparata, che sapeva alzare la voce. Anche i Cinque Stelle alzano la voce, ma non mi piacciono, gridano le stesse cose che gridavamo noi in piazza nel ’68, quando andavamo contro i Democristiani. Dov’era Grillo nel ’68? Forse era in piazza anche lui a gridare contro i Democristiani, non lo so. Ma se c’era non ha imparato nulla, perché ripete ancora le stesse cose. Tu sei come mio figlio, sei anarchico, oppure ti sei arreso anche tu. Io sono diverso da voi e voto. Sai che cosa voto? Io voto contro i fascisti. Anche se a Sinistra ormai non ci sono più compagni e sono tutti Democristiani.»
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i puri
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