Stamattina riflettevo su una cosa che ci dicevano qualche anno fa per tamponare la delusione della mia generazione precaria. Ci dicevano: il posto fisso non esiste più, per cui ti devi inventare un lavoro. Che è uno slogan bellissimo legato a un'idea parecchio stupida. Che significa: ti devi inventare un lavoro? Un lavoro esiste in base a un bisogno reale. Se c'è bisogno di una cosa allora c'è bisogno di qualcuno che ottemperi a quel bisogno e allora c'è lavoro. Se non c'è abbastanza bisogno di quella cosa allora non c'è lavoro. Io penso e dico che la gente ha bisogno di più libri ma se la gente non la pensa come me allora ahivoglia a lavorare intorno ai libri. Non ti puoi inventare i bisogni degli altri. E soprattutto se il bisogno è quello di lavorare e basta, io che faccio: mi invento un lavoro in cui do lavoro agli altri e mi faccio pagare da loro per questo? Mi pare di averlo già sentito.
4 commenti:
Sì, quella di doversi inventare un lavoro, è una delle stornzate delle nostra epoca (spesso detta da politici che il lavoro non sanno manco cosa sia ... mi scuso per il populismo, ma la misura è colma, almeno da un decennio). Giusto che, per inventarsi un lavoro, bisognerebbe, trovare un bisogno ... ma la riposta da dare sarebbe: visto che il lavoro è poco, dobbiamo ridistribuirlo. Almeno, questa è la mia personale idea, riassumibile in uno storico, bellissimo, slogan: lavorare meno, lavorare tutti.
lavorare meno, lavorare tutti.
Bravo, lo pensavo proprio stamattina. Di certi vecchi slogan è uno dei pochi che ha resistito, anzi, si è mostrato più valido oggi di quaranta o cinquant'anni fa.
sono d'accordo anche io :)
anch'io. e siamo già in quattro, ma temo che non verrà nessuno all'ora prevista per dar forza allo slogan. Io il mio lavoro lo ridurrei volentieri di due terzi, ciò significa che c'è lavoro per due. Ma chi mi sente? quella diplomata della ministra della PI?
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