L’anno passato abbandonarono un micino sulla porta di casa. Era malatino ma dolce, così ho deciso di curarlo mentre gli cercavo una casa. Il micino è guarito ed era bello e vivace quando alla fine se lo è preso un cugino di mio padre per tenerlo in campagna. Oggi il cugino di mio padre mi ha detto che il gattino è morto durante l’ultimo gelo. Così ripubblico, per ricordarlo, queste due poesie che avevo scritto per lui.
1
Un piccolo tutt’ossa nero di sfortuna
mi si stringe alle calcagna
cercando in me il fratello: stipula
un patto famigliare
rifiutando di mangiare se io
sono lontano. È il patto
di un compagno per la vita
santificato nel latte del mattino
che strofina sul mio pollice grato
col musetto che gli sanguina d’amore.
2
Mi stringe in gola il sangue.
Mi sanguina dal cuore.
Ogni tua cellula perduta si fa
goccia che risale. Sale e soffoca
dal cuore ma non passa.
Ristagna e secca
negli occhi senza pianto.
E brilla il mio rimorso.
Inumidisce il canto. Perché ti perdo?
Perché non ti ritrovo?
3 commenti:
Un colpo al cuore leggere queste (splendide) poesie ora.
Io ho perso la mia adorata gatta giusto una manciata di giorni fa... :(
è una brutta perdita, mi dispiace davvero marco :(
Piccino
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