mercoledì 27 febbraio 2019

dalla cripta

Donna gentile a l’amoroso guardo
ch’ognor beltade e più savere mostra,
i’ vo’ campar da la persona vostra
sí come quella a la cui face m’ardo;

e mora al dipartir non fora o tardo
lunge dai rai e dalla nivea chiostra
che sí mi volve in tormentosa giostra
più che l’agna dimembri aguglia o pardo:

ma fuggita, omè, che val, se priso
prisa da voi l’imago ne la mente
porto, lo stampo i’ dico del sorriso

cui pur pensando Amor mi fa dolente,
e ’n Inferno tornando ’l Paradiso
lagrime lassa a tanto strazio niente?


(Dante Petrarca o Francesco Alighieri, uno dei due. Bellissimo pastiche, ma mi chiedo se al di là del gioco, ovvero dell’esercizio stilistico, ce n’era davvero bisogno. E ancora, aspetto al varco tutti coloro che hanno comprato ammirati le cento poesie d’amore a Ladyhawke e ora forse diranno che Mari “non è più quello di prima”).

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