I refusi sono più noiosi dei
Culicidi di notte: ti ronzano allarmati
nelle orecchie ma tu non puoi vederli
né difenderti finché non ti hanno punto
e allora è tardi. Estinguerli è impossibile
e purché stiano fuori dalle balle
si sopportano le prepotenze dei correttori
di bozze. Ma è inutile. L’autore appena
decente li segnala (i refusi)
con la flemma del giustiziere armato
di matita o penna rossa di contrabbando.
Occhio per occhio e dente per dente: l’editore
attende paziente la seconda edizione
per rifarsi eradicando il male alla radice
con un colpo secco di tastiera.
Ma gli impiastri non sembrano efficaci
contro irritazione o arrossamenti
e per ogni svarione eliminato un altro
si presenta improvviso e sono sempre quelli.
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