A conferma della brutta giornata apprendo ora che il consiglio comunale del mio paese non è stato capace nemmeno di revocare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini nel 1924, con tutto che nel frattempo c'è stata la caduta della monarchia, la nascita dello stato italiano democratico e il ripudio di qualsiasi forma di fascismo sancito dalla costituzione. Uno potrebbe dire, come è stato fatto, che sono gesti che non servono a niente oggi "con tutti i problemi che abbiamo". Ma ammettere così candidamente di essere testardamente fedeli a simboli e visioni vecchi di un secolo non è come ammettere di essere già morti dentro? E tu vorresti risolvere i problemi di oggi quando sei già morto da un pezzo?
2 commenti:
Leggo solo ora dopo aver scritto la mia riflessione ad un altro suo post.
No, non sono d'accordo. il fatto di non revocare la cittadinanza a Mussolini non vuol dire, almeno per il sottoscritto, essere fedeli a qualcosa di vecchio, e quindi essere morto dentro.
E' solo una caccia a presunti fascisti, o meglio, una caccia a coloro che non si allineano alla omologazione del pensiero unico. Questo è un fatto molto grave
Mike Lenzi
La frase sul morto invece riprendeva una frase detta dal consigliere di maggioranza che nel dibattito pubblico si era opposto alla mozione. Come dicevo sopra, conta molto il contesto. Alcuni anni fa, quando vennero eletti alcuni esponenti politici, alcuni di loro molto giovani, sui trent'anni, vennero ritratti sui giornali coi loro amici, che facevano il saluto fascista. In questo senso, almeno per me, un trentenne che fa il saluto fascista è una persona che si aggrappa a silboli oramai desueti.
Posta un commento