Pochi giorni fa è morto il giornalista Enrico Fierro. Piero Ruggiero mi faceva riflettere con un suo post che una grande lezione di poesia, politica e di umanità ce l’ha data proprio Fierro quando, contro tutto e tutti, è andato a intervistare Mario Placanica, il carabiniere che sparò e uccise Carlo Giuliani. Placanica nel 2001 aveva vent’anni e dopo quel fatto fu abbandonato da tutti, dallo Stato, dall’Arma (che pure avevano responsabilità gravissime), dalla moglie, dagli amici, la sua vita è stata rovinata per sempre per aver obbedito agli ordini: in questo senso Placanica è stato tradito dallo Stato due volte, una di più di Carlo Giuliani. Oggi leggevo il Lamento in morte di Carlo Giuliani scritto da Nichi Vendola, in Patrie (Il Saggiatore) e devo dire che leggere quello e poi il pezzo di Fierro mostra la vera differenza fra grande retorica e vera poesia, e la poesia in questo caso sta tutta dalla parte di Fierro. Ma non c’è da gongolare, molta nostra politica, soprattutto a Sinistra, non sa cos’è la poesia, ha dimenticato cos’è l’umanità – specie verso chi non è giusto, come Placanica, ma in uno Stato di diritto non va comunque abbandonato – e purtroppo non conosce più manco la retorica, che è pur sempre una forma d’arte.
Nessun commento:
Posta un commento