"Tremendo prendere atto dei miei limiti, e in quanto proprio miei non riconoscerli e non riuscire a rimediarli, a migliorarsi. Vivere nell'incertezza della fine senza conoscerla, ma sapendola prossima e per questo frenante, ma se la fine è prossima perché guardare altrove? Vivere come un gatto paralizzato sulla strada mentre osserva arrivare l'auto." [Scritto stamattina alle 5.08 dopo aver fatto un sogno in cui passeggiavo per le strade di una città deserta con una ragazza che mi parlava di arte. Mi sono svegliato con i brividi mentre cercava di indirizzarmi verso un parcheggio sotterraneo. Chissà se facevo un vero incubo che cosa ne veniva fuori.]
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