Da tempo sono convinto che i rumori, le parole, i lamenti degli animali non si sciolgano nell’aria. Continuano a vivere muovendosi nel vento così da capitare e farsi sentire in altri paesaggi, magari in altri stati. La conferma di questa mia convinzione l’ho avuta in Georgia dove sono stato sul bordo della conca della musica, una vallata dove arrivano rumori già usati in altre parti del mondo. Pare che uno studioso inglese abbia raccolto i bagliori e le esplosioni della nascita del mondo. E si dice che un tedesco abbia sentito il lamento degli ebrei nelle camere a gas.
Sono stato anch’io sul bordo di questa conca e dopo lunga attesa, nel silenzio, d’improvviso ho sentito la voce di mio padre. Ero tornato dalla prigionia in Germania e stavo in piedi davanti alla porta di casa dove lui mi guardava con uno stupore pieno di commozione.
D’improvviso si toglie il sigaro dalla bocca e mi chiede: “Hai mangiato?” Sono queste parole che ho risentito.
Sono stato anch’io sul bordo di questa conca e dopo lunga attesa, nel silenzio, d’improvviso ho sentito la voce di mio padre. Ero tornato dalla prigionia in Germania e stavo in piedi davanti alla porta di casa dove lui mi guardava con uno stupore pieno di commozione.
D’improvviso si toglie il sigaro dalla bocca e mi chiede: “Hai mangiato?” Sono queste parole che ho risentito.
(Tonino Guerra, da Polvere di sole)
2 commenti:
grazie per averci portato la sua voce nel tempo e nella misura
Vorrei anch'io stare sul bordo della conca della musica ad ascoltare i rumori usati in altre parti del mondo.
Grande suggestione. Grazie.
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