La prima volta che ho capito com’è quando arriva la morte è stata con Pino. Eravamo davanti al suo negozio e gli spiegavo che, per quanto ne avessi già scritto a lungo, non riuscivo a immaginarmi cosa si potesse provare quando viene a prenderti. Lui mi guardava, prima attento poi più incredulo, anche per sfottermi: possibile che un poeta non sapesse? Fuori dal suo negozio l’estate scoppiava negli alberi pulsanti di piccoli uccelli neri, veloci come schegge, che saltavano di ramo in ramo, mentre cantavano nel fresco della prima sera. Noi stavamo seduti sul muretto, lungo i bordi della piazza, a goderci quel suono.
Pino si è alzato in piedi e mi ha detto guarda. Ha battuto le mani con uno schiocco solo, potente e secco. Gli alberi della piazza allora, tutti insieme, si sono zittiti, e l’aria si è fermata all’improvviso. Pino si è girato verso di me, sorridendo, e col suo sguardo più ammiccante mi ha detto: “Hai visto?” La morte, quando arriva, é una cosa così. Poi tutto torna come prima.
5 commenti:
Ve lo siete mangiato il corvo tu e Pier Paolo o l'ha fatto "morire" Pino? Francesca
http://youtu.be/A4KnE807AFs
;-)
Francesca
ahahahahah! :D
e bravo Pino
la poesia è la poesia, ma la pratica a volte è insostituibile!
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