Il segreto di questa canzone l’ha rivelato lo stesso Venditti, mi pare durante una intervista televisiva, quando disse che in origine voleva scrivere un pezzo che cantasse: “Ci vorrebbe un compagno”. Poi, però, cambiò idea, perché voleva qualcosa di meno politicizzato, di più adeguatamente intimo e personale. A me a pensarci viene da ridere, perché, come dico sempre io, nel mio dialetto non c’è nessuna differenza fra amico e compagno, sono la stessa cosa. Anzi, il compagno (u cumpagne) è un amico più forte, perché non lo è solo di partito, ma di vita e di avventure. Uno, insomma, che non ti lascia mai solo. Se c’è, lì tutto torna, pure Venditti.
1 commento:
"Non ne ero consapevole, ma quel giorno al mio sguardo si era aggiunto lo sguardo di Hemingway. Da allora non ho più smesso di leggere e Hemingway, nei miei occhi, non è più solo, perché se è vero che ogni sguardo porta in sé gli sguardi di chi ha amato, lo sguardo di chi legge è moltitudine."
E anche l' orecchio di chi ascolta :-)
E' un pezzo tratto da "Questa libertà", i tuoi post mi hanno incuriosita e ho acquistato i suoi libri. E ho fatto bene :-)
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