Ho visto mio nonno
resuscitato nel mattino di Pasqua del 2014
e alto non più di un bambino
venirmi a trovare in sogno.
È entrato in casa timoroso
e io preso da altro ci ho messo un poco
a riconoscerlo e abbracciarlo.
Mio padre seduto fuori sul parapetto
guardava il vento e mio nonno
in mancanza di lui si è stretto a me
suo padre diretto in linea di sangue.
Mi ha detto di non riuscire a dormire
e per questo è scappato di là. Già in pigiama
si è messo a cercare inutilmente
le sue coperte di lana e il letto
poi si è steso nella cenere del caminetto
ancora calda, ma nulla
era buono abbastanza. Allora
ha preso coraggio e mi è venuto in braccio
il mio nonno bambino
ha poggiato la testa sul mio petto
e si è lasciato cullare a lungo
fino a russare lievemente e farsi così finalmente
la prima dormita della sua morte
da un anno a questa parte.
4 commenti:
Grazie Antonio.
C'è un po' di Garcia Marquez in questi tuoi splendidi versi e mi hai fatta piangere
fragile e bella.
(sono Alberto Arienti in incognito)
Lillo... è bellissima, delicatamente struggente, altresì, sono versi, parole, che custodiscono una tale grazia, sensibilità
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