Ho fatto un sogno. Aiutavo mio fratello a espiantare un albero in giardino. Fra le radici dell'albero ho trovato un vinile, sepolto lì da chissà quanto ma tutto intero, per nulla rovinato dall'umidità del terriccio. Aveva la copertina color seppia, su cui si intravedeva, sotto il titolo, l'ombra di un nero che teneva sulle ginocchia la sua tromba. Titolo del disco: FARE LILLO; autore: Shephan Rove; tracce: tre, questi i titoli: 1) Un ragtime nella foresta infernale; 2) Lucertole preistoriche; 3) Pernacchio, ovvero una riscrittura di Satisfaction per toglierle qualsiasi traccia di bianchitudine dal suono. Anche il cielo era color seppia, oppure verdone brillante come i rami, perché rifletteva il mondo intorno. Grosse lucertole (quasi preistoriche) correvano per il giardino. Poi la tromba ha cominciato a suonare e l’albero mi ha chiesto, in cambio del vinile, di potersene restare lì dov’era. Per nostra sfortuna il sogno è finito, e mi resta la nostalgia di sapere tutto di quel disco senz’averlo mai ascoltato.
3 commenti:
Azzardo la mia solita interpretazione? :-)
Albero+radici: discendenza e/o luogo d’origine.
Album tra le radici: sogni personali, realizzazione artistica. Non rovinato perché il desiderio di realizzarsi è forte, il “rimanere” non lo ha intaccato. Le lucertole ci sono nel giardino, la tromba suona, quindi la realizzazione è avviata. Però ti resta il desiderio di ascoltare il disco, perché dal tuo punto di vista non è ancora completa.
Cielo: dimensione metafisica, riflette i colori della realtà, è come se tu sentissi che i tuoi nonni desiderano per te e tuo fratello che vi realizziate sia artisticamente che personalmente (famiglia?), senza abbandonare le vostre radici.
In cambio del vinile l’albero chiede di restare dov’è: hai capito, no?
la materia di cui sono fatti i tuoi sogni è sempre straordinaria
voglio sapere e dire:
1. ma davvero hai fatto un sogno così meraviglioso?
2. adesso che questi suoni li hai sognati devi anche cercarli... a questo punto diventa una missione per te.
3. il passo dal sogno alla sceneggiatura per un cortometraggio densamente carico di metafore è breve...
poesia, poesia!!!
che dire Lillo... hai conquistato il regno di Morfeo!
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