Vivo con un piccolo feticcio avvinghiato alla spalla, un uccello carogna che pesa alla sinistra del collo e s’affila le unghie su di me. Ogni volta che la stanchezza mi prende, o l’ansia, o la sfiducia, lui stringe la presa per aggiungere peso al mio peso, dolore al dolore, in modo che persino il dolore non si senta più solo. Mi chiama appunto così: rifugio del dolore. Ma è una casa occupata, in verità. Provo a liberarmene in più modi, ma con scarso successo. Lavoro troppo, non faccio esercizio. Ma non solo. La scorsa settimana sono stato da un buon chiropratico. Il mio feticcio gli ha beccato la mano.
2 commenti:
:D
e il chiropratico gli ha dato una bella "ramenata"?
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