Oggi ero di buon umore, così, bando all'avarizia, mi sono fatto un regalo: La Milano di Enzo Jannacci, capolavoro cantautorale del 1964. Volevo comprarmi anche l'edizione completa delle poesie di Franco Fortini (che di quel disco ha scritto un testo: Quella cosa in Lombardia, quella cosa per la cronaca è il sesso), ma quel gran fetente di Francesco Santoro (proprio l'autore di Piombo, che abbiamo pubblicato noi), quel fetente dicevo, è passato in libreria prima di me e si è comprato la mia copia!! Ma come si fa? Scherzi da prete, li chiamavano una volta. Se non fossimo entrambi poco pretici. Scherzi poetici allora, da poeti, che è qualcosa di molto simile all'essere nerd, o almeno suona così (Jannacci, Fortini: sai che palle si dirà il lettore medio o mediamente più giovane di noi, di quelli che "i morti lasciali ai morti e non li chiamare più!"). E infatti dovevo dire hipster, come Ginsberg. Ché la parola hipster, si sa, l'hanno inventata i nerd di domani, per pararsi il culo oggi.
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