Dov’era aspra campagna e poi
ci hanno colato il cemento a farne
un ampio spiazzo senza fantasia
con in fondo una ferita ancora aperta
per piantarci un albero o forse un’aiuola
pareva tutto concluso.
Invece, se lo guardi dall’alto, non è.
Ci trovi le tracce di vita insospettabile:
i passetti sporchi di sabbia del gatto
notturno e l’ombra della cazzodda
che si muove, grigia anch’essa
e perciò mimetizzata.
1 commento:
in ogni cosa vista dall'alto, che poi è la misura della giusta distanza, è possibile rintracciare bellezza lenta e ignara del cemento, dello scempio. Ma è anche la vita che si riprende ciò che le viene sottratto.
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