Io non ho un pensiero politico. Sono privo di opinioni.
La Destra che è in tutti noi (così Pasolini), un po’ di sinistra, un po’ cristiano, cattolico, anarchico.
Nostalgia dell’umanità.
Linciaggio non finito delle opere d’arte del tempo.
Io non amo gli stucchi, io amo le crepe.
E se una persona ha ferite riconosco e mi sento meno solo.
Non credo nei partiti, come Kafka, tanto meno nelle coalizioni.
Nessun profondo sentire alto accomuna i fantasmi che si aggirano tra le stanze del potere. E c’è chi ne vuole.
Sto lontano da ogni trono e da ogni poltrona.
Ho un letto, a volte con un corpo non mio.
E un ragazzo poche sere fa mi ha sussurrato andando via nel buio: “ciao, infinito”.
Io vivo di queste umiltà. E se ne parlo non è per superbia.
La giornata è afosa.
Un libro di metrica arancione, il caprifoglio secco di giugno nel quaderno.
[inedita]
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