Mi accorgo adesso che di tutta questa storia del processo a Erri De Luca, erano sbagliate le premesse, fin nell'hashtag #iostoconerri. Ma perché? Erri De Luca è processato per le sue parole, e finora l'unico a usare la definizione più giusta, parola contraria, è stato proprio lui. Noi pensavamo al personaggio, allo scrittore o all'eroe. Erri De Luca si chiede se questo è il primo processo di una nuova Italia o l'ultimo processo di una vecchia Italia. Gli rispondo io, che comunque vada, è il solito processo di una vecchia Italia in cui noi, difensori del giusto, che tanto vituperiamo i giudici, siamo come loro, uguali a loro. I giudici lo condannano perché quelle parole le ha pronunciate un VIP, una persona importante, che dunque ha un peso diverso dal nostro. Noi, che lo difendiamo, lo difendiamo per gli stessi identici motivi, non per il principio che la parola è sacra, ma perché a pronunciarla è stato proprio De Luca col suo peso. L'dentico processo, a un'altra persona, a Pinco Pallino che sia, così come non avrebbe sortito lo stesso effetto per i giudici, non lo avrebbe sortito nemmeno per noi. In tutto questo De Luca, comunque vada, vince, ma la parola contraria perde, al di là di ogni sua possibile manifestazione, perché il suo peso contrario è proporzionale alla nostra omologazione.
Ore 13.00
Assolto perché il fatto non sussiste.
Pensa te, quanto tempo abbiamo perso, dietro a un fatto che "non sussiste".
Ore 13.00
Assolto perché il fatto non sussiste.
Pensa te, quanto tempo abbiamo perso, dietro a un fatto che "non sussiste".
1 commento:
Il peso della farfalla fa la differenza.
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