Ci sono i poeti, più o meno ammanicati. In particolare, i più ammanicati hanno maggiore possibilità di vincere i premi e venire recensiti e darsi arie da scrittori. In generale, il pubblico non legge né i primi né i secondi, allo stesso identico modo, né sa chi sono. Gli unici poeti veri, per i lettori, sono quelli meno legati all’idea di poesia (i cabarettisti sentimentali o i cantautori), oppure gli estinti, spesso avvicinati e rinnegati sui banchi di scuola, ma solo se contraddistintisi in vita per particolari stranezze comportamentali, maledettismo e/o vicende biografiche più o meno cruente ma utili a farne un film anche solo mentale. Un poeta che lavora in ufficio con regolare stipendio non si è mai fatto notare, è poco credibile e dunque si nasconde per non esporsi al ridicolo di essere persona assai comune. Noi oggi festeggiamo tutto il resto, quello che a pochissimi importa. E questo nonostante il doodle dedicato da google ad Alda Merini, che conferma, invece, quanto sopra.
1 commento:
Comunque sia, buona festa! :)
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