Stamattina in Tv ho visto Francesco Sabatini che ricordando Tullio De Mauro parlava dell’importanza dei dialetti. Allora mi è venuta in mente una cosa che disse alcuni anni fa Tonino Guerra sui dialetti in un intervista al Fatto Quotidiano e che riporto qui, perché mi piace quell’espressione che usa: “è una lingua sudata” che probabilmente spiega già tutto, sul perché ci siamo ostinati a lungo a rinnegarla e perché adesso ne sentiamo nostalgia. Diceva Guerra: «Il dialetto per me non deve essere insegnato nelle scuole e credo che purtroppo morirà, però è anche una lingua che ha fatto i grattacieli di New York, è una lingua sudata, una grande lingua. Mi dispiace che si perda, perché tutto il mondo contadino lo parlava a perfezione, mentre ora parla malissimo l’italiano, come lo parlo male anch’io».
3 commenti:
Non so se sia sempre così, almeno nelle nostre zone, in campagna, si parla tantissimo il dialetto, pure in uffici pubblici ... e non so se sia così tanto un bene. Di sicuro è lingua sudata, lingua non ufficile, non "imposta", usando una parola forte.
Per chi come me vive in una grande città, la differenza è purtroppo lampante.
Troppe persone che si esprimono male in italiano e che, al contempo, rinnegano il dialetto.
Non viene insegnato, non è semplice neppure acquisirlo se si hanno origini differenti.
Nel mio caso, ad esempio, comprendo alla perfezione quello dei miei genitori e per nulla il dialetto delle persone del luogo.
Eppure ha una sua autenticità, così bella che non vorrei andasse persa.
alligatore, dipende da zona a zona credo. in certe zone del nord italia c'è maggiore orgoglio delle proprie origini, ma qui dove vivo io il dialetto è stata considerata a lungo lingua da zotici. i miei nonni parlavano oslo dialetto, i miei genitori, che pure lo parlavano bene, si sforzavano di parlami italiano per evitare di "rovinarmi" con le zoticherie dei nonni. e così tanti altri. molti della mia generazione non sanno parlare dialetto, o se lo parlano si sente che ha un suono impastardito, non naturale. io stesso che dopo i 30 ho provato a recuperarlo mi rendo conto che lo parlo con una inflessione strana. per certi versi parlo meglio l'inglese, il che è buffo e tragico insieme.
v.m. i cittadini parlano un'altra lingua ancora :D
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