venerdì 27 gennaio 2017

bambini

I racconti della scuola di canto dove lavora mio fratello mi rattristano e qualche volta, lo ammetto, mi divertono. Per un saggio lui propone ai bambini un pezzo del quartetto Cetra di grande raffinatezza musicale e assai complesso. Ma un bambino si ribella: No, non mi piace, è antico! Mio fratello gli chiede cosa vuole cantare invece: il pezzo di Fedez e J-Ax che di raffinato non ha nulla ma lo rende popolare fra gli amici. Un altro invece se ne viene fuori con un pezzo di un gruppo rock inglese degli anni '80. Ha 9 anni. Mio fratello gli chiede se conosce l'inglese abbastanza bene da capire cosa sta cantando. Si scopre che il pezzo non riflette i suoi gusti ma gli è stato inculcato dal padre, cantante mancato che sta riversando su di lui le sue frustrazioni giovanili. Una bambina delle medie vuole cantate un pezzo che parla esplicitamente di sesso, ed è arrabbiata con mio fratello che si rifiuta di insegnarglielo. Un'altra vuole andare in tv e diventare una star. Studia una mezz'ora a settimana, in compenso si fa i video mentre canta languidamente in camera da letto, con tanto di commenti compiaciuti della mamma e della nonna, e ignora i suggerimenti di mio fratello, il primo dei quali dice: se vuoi diventare una cantante dovresti esercitarti tutti i giorni. Io da bravo ingenuo gli dico: ma fare qualcosa di Sergio Endrigo, una di quelle belle canzoni per bambini? Quel tipo di infanzia non esiste più, dice mio fratello amareggiato. I bambini esistevano una volta. Quelli lì sono animaletti da circo.

2 commenti:

amanda ha detto...

Non lo so se davvero i bambini non esistono più ,io ne vedo di bambini bambini, ci parlo

lillo ha detto...

ma no, mio fratello parlava dei bambini nelle scuole d'arte... i bambini in sé esisteranno, solo che hanno genitori normali...