In uno dei fumetti più belli che abbia mai letto, Sandman di Neil Gaiman, a un certo punto Hob Gandling, quello che diventerà uno dei pochi amici di Morfeo, fa un patto con la Morte chiedendole di non morire. Morfeo intercede per lui a patto che ogni cento anni i due si diano appuntamento così che l’uomo possa raccontargli le sue esperienze. Passano i secoli e a un certo punto l’uomo si mette in un giro di affari tristissimo e assai remunerativo, la tratta degli schiavi per le Americhe. Poi egli stesso finisce nei guai. Cento anni dopo, parlandone con Morfeo, si pente grandemente di ciò che ha fatto e gli dice più o meno così (cito a memoria): “Non credo che gli uomini possano imparare dai propri errori. Io che sono vissuto più a lungo degli altri non ho imparato nulla dai miei, ho avuto solo più tempo per farne di nuovi, né probabilmente potrò mai farmi perdonare per i miei errori passati”. Ogni volta che si incontrano, secolo dopo secolo, Sandman gli chiede a bruciapelo: “Allora, vuoi morire adesso?” E lui ogni volta risponde, persino nella situazione più nera o nel più grande sconforto: “No, vivere mi piace troppo”.
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