L’avevo saputo alcuni giorni fa, ma ieri me ne ha parlato anche lui, quindi penso di poterlo dire. Circa un mese fa, dopo sessant’anni di vita insieme, è morta Iva, la moglie di Carlo Formigoni. Invece di farle un funerale religioso, Carlo in suo onore ha organizzato un concerto sotto le stelle nella loro casa in campagna, pianoforte e violino, con un repertorio tutto incentrato su Mozart, il musicista preferito da Iva. Non il Requiem ma i suoi pezzi più allegri. È un gesto che solo a pensarci riscalda il cuore, e rende benissimo qual è il senso ultimo dell’arte – che non è vero, come dicono, sia “totalmente inutile”: annullare il tempo, che nel suo inesorabile scorrere non perdona nessuno, per abbracciare ogni singolo uomo in un tutto che è la nostra storia.
2 commenti:
Ti quoto in toto ...
Io pure
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