giovedì 27 giugno 2019

bob hoskins

Quando ci scriviamo e ci scriviamo a lungo
parliamo di quei vecchi film
della nostra adolescenza – lei malata
per quelli in lingua inglese
che mi sforzo ogni volta di capire
cerca di istruirmi. Una sera
ripescando da un’infanzia lunare
mi ha chiamato Bob Hoskins
per dire che son brutto eppure
ce l’avevo fatta: finire a letto con una sirena
– per metà pesce per metà
sostanza di una donna – non è una storia
per chiunque. Io annuivo
ma confuso. Avevo sbagliato attore e
in barba a ogni Bob Hoskins credevo d’essere
Danny DeVito – nemmeno lui
un gran figo. Sei comunque un caso
mi diceva lei ridendo. Un uomo che
non è uno soltanto ma nemmeno
uno solo dei due. Neppure lei era Cher
chiariamoci ma – per metà pesce
per metà sostanza di una donna –
sapeva farsi perdonare anche quando
rubandomi alla notte mi diceva
le sue cose da sirena.
Finisce sempre così fra due scrittori
presi come siamo dall’insonnia
e dalla presunzione
di una verità che non è mai vero amore
ma qualcosa che riguarda l’amore
per gente come noi che non sa amare.
Arriveremo a odiarci
dopo troppe notti di fragilità e vuoto
di parole tirate sui denti
a tirar fuori il nostro potenziale
raccontarci nell’altro
liberi di odiare nel suo nome
non uno soltanto ma nemmeno
uno solo dei due. Finisce così
con uno sbrigativo ti amo
dopo essere venuti
e la promessa di un film
poco prima del sonno
dove persino Bob Hoskins
ha una speranza d’amore.

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